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XFARM LAND ART | Parco Artistico Rurale – in corso

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XFARM LAND ART | Parco Artistico Rurale – in corso

UN PERCORSO ARTISTICO CON PROTAGONIST* GIOVANI CITTADIN* UNDER 18 PER CREARE IL PRIMO PARCO ARTISTICO RURALE SU TERRENI CONFISCATI IN PUGLIA.

IL PROGETTO

XFARM Land Art è il progetto promosso dalla cooperativa Qualcosa di Diverso per creare il primo Parco Artistico Rurale su terreni confiscati alla mafia in Puglia, coinvolgendo attivamente giovani cittadin* under 18 come co-autrici e co-autori di opere collettive site specific di Arte Rurale – land art. L’obiettivo è quello di aprire alla comunità gli spazi di Xfarm – il bene confiscato – e creare un percorso artistico come attrattiva per la cittadinanza e i visitatori all’insegna dell’economia della bellezza e della legalità. 

Approfondendo e studiando la morfologia del territorio, le condizioni agro-ambientali, la storia del bene confiscato, la memoria e l’impegno, le alternative dell’economia civile all’economia della mafia, il progetto punta ad attivare un ragionamento collettivo sulla dimensione culturale e simbolica dei beni confiscati come beni comuni, rafforzando così i sentimenti di riappropriazione e appartenenza da parte delle giovani generazioni e della cittadinanza locale verso beni immobili sottratti all’economia criminale e per lungo tempo abbandonati. 

I LABORATORI

In collaborazione con Pigment Workroom, Xfarm ha proposto a ragazz* tra i 14 e i 17 anni e le scuole secondarie della provincia di Brindisi, un percorso di 4 cicli di laboratori strutturato seguendo le stagioni agricole – estiva, autunnale, invernale e primaverile – e condotto da un team multidisciplinare di artist*, curatori, espert* in pedagogia dell’arte, sociologi, ecologi, economist*, attivist* antimafia, e agricoltori. 

I/le giovani protagonist* sono accompagnat* nelle varie fasi creative – ispirazione, immaginazione, narrazione, studio, progettazione e realizzazione vera e propria delle opere d’arte. Ogni fase prevede l’uso di linguaggi e strumenti artistici che interpretano le lavorazioni tipiche della stagione agricola e i materiali naturali presenti in campo (legno, ramaglie, residui di potatura, terra cruda, fogliame, ecc.), puntano a mettere in connessione le discipline artistico-culturali a quelle agronomiche, ecologiche, sociali, economiche e storiche. 

GLI OBIETTIVI

PROMUOVERE L’EDUCAZIONE ALLA LEGALITÁ

senza retorica attraverso il protagonismo e l’attivismo, coinvolgendo attivamente ragazze e ragazzi nel percorso sfidante, concreto e visionario della realizzazione del primo Parco Artistico Rurale su un bene confiscato in Puglia.

PROMUOVERE LA MULTIDISCIPLINARITÁ

tra agricoltura, ecologia, arte e sociale, stimolando nei giovani partecipanti la consapevolezza sulla necessità di forme di economia civile ‘di territorio’ come alternativa reale alla criminalità e modelli possibili di risposta alla crisi economica e sociale.

‘INFRASTRUTTURARE’ ARTISTICAMENTE E SOCIALMENTE

un bene confiscato a lungo abbandonato per migliorarne la percezione e la conoscenza da parte della comunità locale, nonché l’attrattività e la fruibilità come bene comune.

LAB AUTUNNO | AULA VERDE con Andreco

Il primo laboratorio Autunno si è svolto da novembre a dicembre 2022 con la partecipazione del visual artist e ingegnere ambientale Andrea Conte – in arte Andreco – specializzato in sostenibilità ambientale e gestione delle risorse in condizioni climatiche difficili. Portando l’ispirazione del suo progetto multidisciplinare Climate Art Project, ha guidato le ragazze e i ragazzi nella progettazione della prima opera d’arte del Parco Artistico Rurale: LE AULE VERDI – due cerchi concentrici di nuove piante a formare un teatro verde, luogo di incontro, socialità, formazione ecologica e culturale. 

 

Durante gli incontri, gestiti dal partner di progetto Pigment Workroom, sono state studiate le fasi fondamentali di realizzazione di un’opera d’arte: analisi di storia, ecososistema, problemi, necessità e risorse del luogo; studio di senso, significato e fattibilità dell’opera; comunicazione e interazione con il pubblico. Le ragazze e i ragazzi sono stat* poi protagonisti dell’attività di sopralluogo e immaginazione delle installazioni artistiche in relazione a spazi, materiali e risorse di Xfarm, raccogliendo idee e dati in una psico-mappa.

 

Partendo dall’approfondimento dei concetti di land art, arte pubblica e ‘Nature as Art’ come riflessione sul rapporto tra ambiente, esseri umani, arte e politica, sono stati individuati tre filoni principali di lavoro, alternando attività teoriche e pratiche: educazione alla legalità e all’antimafia, e rigenerazione di un bene confiscato; agroecologia e permacultura; project design e comunicazione.

 

  • Laboratorio di realizzazione Seed Bomb

Le ragazze e i ragazzi hanno imparato a realizzare le seed bomb (leggi qui cosa sono le bombe di semi) con terra, semi, paglia e concime prelevato dai terreni di Xfarm,  per poi lanciarle in una serie di aree verdi indicate dal Comune di San Vito di Normanni con l’obiettivo di rendere la città più verde, bella e accogliente.

  • Laboratorio di comunicazione

Le ragazze e ragazzi sono stati guidat* nell’ideazione e realizzazione di contenuti multimediali volti a promuovere l’evento pubblico di piantumazione dell’Aula Verde e il lancio delle seed bomb. Il gruppo ha quindi realizzato un video promozionale destinato ai canali social, individuando slogan e l’uso del dialetto sanvitese come strumento di coinvolgimento dei/delle giovani loro coetanei/e (guardalo qui!). Infine, studiando il tema della comunicazione visiva in collaborazione con Immagina, ha ideato due manifesti volti a comunicare la nascita del Parco Artistico Rurale alla comunità locale e diffusa di Xfarm.

 

Autunno si è concluso con la piantumazione dell’Aula Verde in un evento pubblico e aperto alla partecipazione della cittadinanza locale.

LAB INVERNO | BANDIERE MANIFESTO

BANDIERE MANIFESTO

Le due bandiere ‘Manifesto’ posizionate al centro delle Aule Verdi sono state progettate e realizzate durante il secondo laboratorio ‘Inverno’, da gennaio 2022 a marzo 2023, interamente in materiali riciclati e recuperati.

 

La trama dei colori è composta da una serie di simboli ideati e disegnati dalle/i ragazz*, e trasferiti su adesivi applicati su tessuto nautico riciclato grazie alla collaborazione con il Centro Velico di Torre Guaceto. Il gruppo ha dapprima dato forma ad un Manifesto del Parco Artistico Rurale, individuandone i valori fondanti: creatività, determinazione, esperienza, uomo con la natura, spensieratezza, libertà, rivoluzione, storia. Le/i giovani sono state/i poi coinvolte/i nell’immaginazione e realizzazione dei simboli, utilizzati in ultimo per disegnare la trama sulle due bandiere issate al centro delle due Aule Verdi. Come aste per le bandiere sono stati utilizzati due alberi di barca a vela dismessi.

 

Durante l’evento pubblico di inaugurazione delle Aule Verdi, gli stessi simboli sono poi stati trasformati in stampi utilizzati per stampare bandiere più piccole distribuite alle/i partecipanti per dare vita ad una Parata per l’Ambiente negli spazi di XFarm.

 

LA SCASCIATA

La Scasciata è un’opera immaginata dalle/i ragazz* di San Vito dei Normanni già durante le prime attività di sopralluogo, a novembre 2022. Esplorando gli spazi di XFarm, il gruppo ha rinvenuto un’auto semidistrutta e incenerita, sommersa dalla vegetazione in un’area dell’azienda agricola utilizzata, prima della confisca, come discarica e destinata a diventare un nuovo impianto di oliveto intensivo. Svolgendo qualche ricerca sulla storia del veicolo, le/i giovani hanno scoperto trattarsi, con buone probabilità, di un’auto utilizzata in passato per attività di contrabbando e altre attività illecite. Sin da subito hanno manifestato il desiderio di non liberarsi dell’auto, ma di trasformare anzi un tale simbolo negativo di illegalità e sfruttamento ambientale, in un’opera d’arte rappresentativa del Parco Artistico Rurale e della trasformazione del bene confiscato in Bene Comune – intitolata ‘Scasciata’, in dialetto sanvitese ‘rotta’. L’auto è stata  posizionata sulla sommità di un cumulo di terra al centro del Parco, adornato con le pietre naturalmente presenti nel terreno, trattata con antiruggine, e dipinta con una vernice luminescente al buio. All’interno del veicolo è stato infine piantato un albero di Bagolaro, conosciuto anche come ‘Spaccasassi’ perché in grado di sopravvivere anche in terreni sassosi e aridi, grazie ad un apparato radicale profondo e resistente. Il Bagolaro rappresenta dunque il mondo naturale che si riappropria dello spazio, trasformando l’elemento antropico in un simbolo di unione e appartenenza degli esseri umani all’intero ecosistema naturale. 

LAB PRIMAVERA | FAN'ARTI

‘Fan’Arti’ è l’opera realizzata durante il terzo laboratorio ‘Primavera’ da aprile a maggio 2023, a partire dallo studio dell’iconografia de ‘L’Uomo Vitruviano’ di Leonardo da Vinci, sia in quanto simbolo dell’unione tra arte e scienza, ma in particolare come rappresentazione della visione antropocentrica che pone l’Uomo al centro del Cosmo intero, distaccato dal resto del mondo naturale. Destrutturando l’opera di Leonardo, le/i ragazz* hanno individuato la necessità di riportare al centro dell’immagine quegli elementi vegetali e minerali considerati di minore importanza, più spesso oggetto dell’azione distruttrice dell’Uomo. Studiando le forme e le figure geometriche del disegno originale, le/i giovani hanno mantenuto l’elemento del cerchio come rappresentazione dell’armonia dell’Universo, ponendo tuttavia al suo centro, invece che una figura umana, una composizione simbolica di pietre che possa offrire anche una seduta. Le geometrie disegnate sono state utilizzate come linee guida per organizzare lo spazio, la viabilità e fruibilità dell’opera, e massimizzare l’assorbimento e ritenzione dell’acqua. Attenzione particolare è stata infatti rivolta allo studio ecologico del paesaggio, al fine di portare le/i giovani a riflettere sulla complessità degli ecosistemi nei quali agiamo. Il gruppo ha scelto materiali recuperabili all’interno dell’azienda agricola – pietre, legno, piante – valutandone funzionalità pratica e valenza simbolica. L’opera finale consiste di strutture abiotiche, fatte di rilievi, depressioni e copertura del suolo con diversi materiali, per generare una risposta spontanea della vegetazione che risponderà in maniera diversa a seconda delle stagioni. Il nome ‘Fan’Arti’ è stato scelto dalle/dai giovani partecipanti in quanto termine del dialetto sanvitese dal doppio significato, ‘fare niente’ e ‘fai un’arte’. Il nome rappresenta l’azione artistica di trasformazione dei terreni, ma anche l’invito a fermarsi al centro dell’opera per contemplare l’ecosistema naturale, e prendere consapevolezza del nostro esserne parte.

LAB ESTATE | GRANDE SPECCHIA con Andreco

Grande specchia è una scultura di circa cinque metri di altezza composta da un accumulo di pietre di varie dimensioni, una corona di ferro e dei rami di ulivo, progettata dall’artista Andrea Conte di Studio Andreco. 

 

La scultura ha una base circolare e si erge grazie alla tecnica dei muretti a secco, appare come un’architettura megalitica a forma di piramide a base circolare con una roccia appuntita alla sua estremità. Il grande accumulo di pietre nella parte alta è circondato da una corona composta da fili di ferro intrecciati, realizzata dalle/i ragazz* di San Vito dei Normanni durante l’ultimo laboratorio ‘Estate’, da giugno a luglio 2023. Alcuni rami di ulivo secchi provenienti dalle potature sono stati disposti circolarmente alla base della scultura.

 

Come una sorta di ricombinazione simbolica degli elementi del luogo, l’opera è stata interamente creata con i materiali trovati sul posto, conferendo solennità e potenza a elementi solitamente poco considerati, scarti agricoli e di terreni bonificati. L’opera è un tributo anche alle Specchie, cumuli di rocce anche molto antichi sulla cui origine archeolog* e storic* propongono versioni diverse: per alcun* erano punti di avvistamento in pianura, per innalzare il punto di vista e guardare lontano, per altr* frutto di bonifiche agricole, per altr* ancora strutture dal valore sacro e magico. Grande Specchia è infine un tributo al sapere rurale, all’intellettuale organico (di Gramsci) che tramanda la conoscenza dell’architettura megalitica. L’opera accende i riflettori sulla geologia della terra, vuole spostare il punto di vista di chi osserva da antropocentrico ad ecocentrico e mettere in luce le rocce come elemento centrale sia da un punto estetico che etico-politico. Grande specchia è questo e molto altro, l’autore infatti intende lasciare una parte di mistero sul significato della scultura, come per le Specchie. L’opera è aperta alla libera interpretazione di chi la osserva.

Un progetto della Cooperativa Sociale Qualcosa di Diverso finanziato nell'ambito del P.O. PUGLIA FESR 2014-2020 Asse IX – Azione 9.6 - Avviso “Bellezza e legalità per una Puglia libera dalle mafie”.